La pandemia da Covid-19 ha di fatto inaugurato una nuova era, quella del lavoro ibrido in cui lo smartworking è diventato un approccio largamente diffuso nelle aziende.
Quali sono i criteri importanti da valutare per una realtà che desidera assumere in questo periodo? Il problema di trovare lavoratori non nasce solo dalla temporanea contrazione del mercato. Molte persone si stanno candidando per una posizione, ma non tutti vogliono ritornare alla condizioni pre-Covid.
I core values di un’azienda
Nel mondo del lavoro di oggi sono necessarie tre cose: la prima è da identificarsi in un cambiamento di mentalità da parte dei referenti delle assunzioni sulla tipologia di lavoro che può essere svolta a distanza. Il secondo punto concerne l’esaminare, il controllare e valutare attentamente i candidati al lavoro. Infine parliamo della percezione del brand: le aziende devono comprendere se il proprio marchio è capace di attrarre e trattenere i dipendenti giusti per il proprio business.
Nel sistema odierno i core values aziendali sono fondamentali. Un’etica del lavoro mal sviluppata danneggia l’azienda e il team: nell’era Covid, la maggior parte dei manager deve cogliere la sfida nel cercare di percepire come stanno i dipendenti che lavorano da remoto. Purtroppo lo schermo di Zoom rende difficile notare un volto triste o le linee di stanchezza di qualcuno.
Le aziende ben gestite fanno affidamento su incontri frequenti. Come fare nell’era ibrida? Alcune realtà fanno incontri quotidiani di cinque minuti in cui raccontano cosa hanno fatto il giorno prima e quali sono i task per il giorno stesso. Altre ancora fanno una riunione di kick-off il lunedì e il check infrasettimanale, valutando i risultati ottenuti nel fine settimana.
Un altro approccio possibile è quello di calendarizzare una chiamata Zoom semestrale per tutti i reparti per allineamento. Risultano importanti anche gli incontri “uno a uno” così come i focus group.
Affinchè il lavoro da remoto abbia reale successo, i dipendenti di un’azienda devono essere considerati degli “amministratori delegati” del proprio tempo, ovvero responsabili dei propri risultati. Tutto ciò richiede sicuramente un cambio di mentalità per le aziende e non serve di certo monitorare il pc di un dipendente per sapere se sta lavorando o meno. Esiste più di un modo costruttivo per informare e motivare i dipendenti nell’era attuale così da mantenere alto il lavoro di squadra.