Il tema del caro energia in ambito aziendale ricopre un ruolo di primo piano.
Per questo motivo Reichelt elektronik, distributore online di elettronica e di tecnologie IT, ha commissionato un’indagine alla società di ricerca OnePoll con l’obiettivo di intervistare 250 decision-maker IT in Italia appartenenti a diversi settori industriali per capire come si pongono le aziende italiane nei riguardi del risparmio energetico, analizzarne le preoccupazioni più imminenti e il loro livello di propensione ad effettuare ulteriori investimenti.
Il 64% dei rispondenti intervistati in Italia ha infatti dichiarato di aver investito in misure di risparmio energetiche negli ultimi 12 mesi, ad esempio installando sistemi fotovoltaici, monitorando i consumi di energia o abbassando le temperature degli ambienti. A questi si aggiunge il 27% delle aziende che ha affermato di non aver ancora effettuato investimenti in questa direzione, ma ha pianificato di farlo entro i prossimi 12 mesi.
Tra le misure più diffuse, emergono in particolare:
- la sostituzione delle lampade tradizionali con quelle a LED (54%),
- la regolazione dei sistemi di riscaldamento degli ambienti a temperature più basse (45%)
- la sensibilizzazione della forza lavoro ad un utilizzo più consapevole delle risorse (43%),
- la sostituzione dei vecchi impianti di riscaldamento a gas con installazioni più efficienti dal punto di vista energetico (41%).
Si delinea dunque uno scenario in cui emerge la volontà delle aziende italiane di investire in nuove tecnologie.
Il 72% di esse ha già avviato investimenti (o intende farlo) per l’installazione di un impianto fotovoltaico o per l’ampliamento di quello esistente.
Il 60% delle aziende intervistate, invece, ha investito (o ha in programma di farlo) in sistemi di riscaldamento alternativo, come le pompe di calore.
Le aziende italiane si stanno anche concentrando molto su investimenti a favore di tecnologie per il risparmio delle risorse: il 29% utilizza già tecnologie smart o altre tecnologie di controllo per ridurre il consumo energetico delle macchine, mentre il 27% ha sostituito i vecchi impianti con nuovi macchinari o dispositivi più efficienti sul piano energetico.
Ma l’ostacolo maggiore all’adozione di misure di risparmio energetico restano le lunghe procedure burocratiche.
Circa un terzo (31%) delle aziende italiane intervistate ritiene che i processi burocratici e i lunghi iter di approvazione rendano i progetti incredibilmente lunghi e costosi. Il 28% considera invece le nuove tecnologie o la loro installazione troppo dispendiosa dal punto di vista economico. Il 23% ritiene di avere difficoltà a sapere quale tecnologia prevarrà nel lungo periodo.
Ciononostante, il 66% è molto o abbastanza soddisfatto delle normative esistenti e di quelle adottate dalla propria azienda per incentivare il consumo energetico.
Nonostante tutti gli investimenti portati a termine per risparmiare energia, molte aziende hanno scelto la strada dell’outsourcing. Il 31% di esse sta attualmente trasferendo all’estero, in tutto o in parte, i processi ad alta intensità energetica, o ha già compiuto questo passo, a fronte del 36% delle aziende che ha in programma di farlo.
“I dati emersi da questa ricerca testimoniano, almeno in parte, la lungimiranza delle aziende italiane, che hanno scelto di investire in nuove tecnologie ed in misure di risparmio energetico per ridurre i costi e contribuire e, al tempo stesso, a promuovere il proprio impegno verso la sostenibilità. Le aziende italiane riconoscono la necessità di ridurre l’impatto ambientale e promuovere pratiche aziendali responsabili, dall’adozione di tecnologie all’avanguardia all’ottimizzazione dei sistemi energetici. È bene però considerare l’importanza di diffondere una cultura del risparmio energetico che coinvolga non solo le aziende, ma soprattutto i lavoratori, agevolare pratiche burocratiche più snelle e incentivi utili a procedere in questa direzione, in cui sostenibilità, riduzione dei costi ed efficientamento dei processi rappresentano la combinazione vincente per il successo aziendale”, ha commentato Christian Reinwald, Head of Product Management and Marketing di reichelt elektronik.