Tra gli stravolgimenti all’economia provocati dalla pandemia di COVID-19 c’è anche quello di aver rallentato e modificato la supply chain.
Tuttavia, c’è un problema più duraturo e a lungo termine che rischia d’incidere in maniera definitiva sulla supply chain. Il lento e inesorabile operare del cambiamento climatico, infatti, sta dando i suoi frutti. Anche adesso, anni prima che l’innalzamento del livello del mare inizi a inondare i porti e altre infrastrutture costiere, le interruzioni della supply chain causate da uragani, inondazioni, incendi e altre condizioni meteorologiche sempre più estreme stanno facendo sobbalzare l’economia globale.
Il grande freddo in Texas dello scorso febbraio, per esempio, ha causato il peggior blackout energetico nella storia degli Stati Uniti, provocando la chiusura di alcuni stabilimenti di semiconduttori. Le inondazioni nella Cina centrale alla fine dello scorso luglio hanno interrotto le catene di approvvigionamento di materie prime come carbone, carne e arachidi e hanno costretto alla chiusura di uno stabilimento automobilistico Nissan. L’uragano Ida, che ha colpito il Golfo del Messico alla fine di agosto, ha danneggiato stabilimenti industriali che producono una serie di prodotti, tra cui plastica e prodotti farmaceutici. Questi solo solo alcuni esempi che mostrano la varietà e l’entità delle minacce del cambiamento climatico.
Le interruzioni alla supply chain marittima legate alla pandemia sono state solo un assaggio dello scenario che si prospetta a livello globale a causa dei cambiamenti climatici.
La minaccia più grande è il continuo aumento del livello del mare che porterà a inondazioni di porti, infrastrutture costiere, blackout e chiusura di ferrovie e vie navigabili di primaria importanza, come già successo in diverse parti del mondo lo scorso anno. Circa il 90% del trasporto merci mondiale si muove via nave, con oltre 2.738 porti costieri nel mondo.
Aumentare anche solo di 2 metri una minima parte dei porti più importanti avrebbe costi troppo elevati e mancherebbero le materie prime. Come arginare il problema? In questo articolo di Hakai Magazine viene analizzata la questione.