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Dalla supply chain “resiliente” alla crescita sostenibile

Il parlamento tedesco ha approvato a giugno il Supply Chain Due Diligence Act che obbliga le aziende alla totale trasparenza nella catena di approvvigionamento sul tema degli standard sociali e ambientali.

Un atto simile è stato già adottato in altri paesi tra cui Francia, UK e USA e ci sono molte iniziative in bozza di legge nel resto del mondo.

L’obiettivo di queste iniziative? Eliminare le disuguaglianze sociali nella supply chain e allo stesso tempo muoversi verso un futuro più green. 

Sullo sfondo della pandemia, la società richiede la capacità ai governi di riprendersi e prosperare secondo una nuova norma. Il filo conduttore che lega trasparenza, agilità e capacità di recupero è la resilienza. 

Ed è proprio la resilienza che consente alle aziende di comprendere il cambiamento e rispondere alle sfide in un modo che è sensibile al tempo.

La trasparenza nella supply chain

Una delle sfide più importanti per le imprese riguarda la resilienza e la trasparenza nella supply chain. La trasparenza lungo tutta la supply chain consente alle aziende di identificare i rischi e trovare fonti di approvvigionamento alternative per evitare violazioni e conseguenti interruzioni della catena.

Garantire che la qualità di beni e servizi soddisfi le aspettative del cliente finale significa oggi anche comprendere l’origine etica e le conseguenze ambientali dei beni e servizi acquistati.

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Un argomento complesso che viene aggravato dal mancato livello di trasparenza della catena di approvvigionamento dei diversi partner commerciali. Per sostenere veramente una promessa di sostenibilità ambientale e pratiche di lavoro eque, anche la logistica deve essere parte del quadro generale.

La fiducia deriva dalle relazioni tra partner commerciali costruite su una base di dati affidabili e dimostrate attraverso la loro volontà di condividere le informazioni.

La trasparenza è sicuramente il primo passo per creare un modello di business etico. Tuttavia la condivisione di informazioni diventa inutile se non è realmente utilizzabile: sfruttando la conoscenza e i dati presenti in azienda è possibile promuovere la propria attività e riuscire a crescere le competenze grazie ad un interscambio di competenze.

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