L’introduzione dell’IoT ha di fatto inaugurato un nuovo approccio nel risk management. Si stima che i datori di lavoro spendono circa 1 miliardo di dollari a settimana per i costi di compensazione e circa 9 su 10 infortuni e assenze sul posto di lavoro sono legate a disturbi muscoloscheletrici e pratiche ergonomiche.
Darren Chasteen, Head of Ergonomic Consulting Division, Vincent Cotto, Senior Ergonomic Consultant e Michael White, Senior Ergonomic Consultant di The Hartford riflettono su quanto l’IoT stia modificando l’ergonomia industriale.
Prima dell’avvento dei wereable e della tecnologia di acquisizione del movimento in 3D, gli specialisti dell’ergonomia trascorrevano ore sul posto di lavoro per registrare ed analizzare dati. Grazie ai dispositivi indossabili, i professionisti dell’ergonomia possono svolgere il loro lavoro in modo più efficiente.
Secondo il team di The Hartford, “l’ergonomia proattiva dovrebbe essere l’obiettivo dei datori di lavoro perché è più economica ed efficiente, soprattutto se si costruisce uno spazio di lavoro, si riprogetta uno o si implementa un nuovo processo”.
I dispositivi IoT possono aiutare a mantenere in sicurezza i dipendenti. Grazie agli strumenti di movimento 3D i datori di lavoro sono in grado di eliminare i rischi per la forza lavori mantenendo il personale al sicuro.
L’ergonomia intelligente offre dati affidabili, ma secondo il team di The Hartford i dispositivi IoT non offrono “soluzioni”. I manager devono saper analizzare i dati per comprendere come queste misure stanno effettivamente influenzando il lavoro e i profitti. È qui che un programma ergonomico industriale completo è fondamentale. I professionisti dell’ergonomia supportano l’azienda sia nella raccolta dei dati che nell’analisi degli stessi.