L’Istituto Nazionale di Statistica ha rilasciato un report relativo all’andamento dei prezzi per il settore dell’industria. I dati sono poco incoraggianti: l’Istat ha registrato un aumento dei prezzi del 7,1% su base mensile e del 20,4% rispetto allo stesso mese dello scorso anno.
Le aziende (specie le piccole e medie imprese) sono in sofferenza a causa del caro energia. L’aumento dei prezzi comporta la riduzione della produzione con una conseguente diminuzione degli utili.
La forte crescita è fortemente spinta “dai rialzi dei prezzi dei prodotti energetici, particolarmente marcati sul mercato interno, dove si rilevano aumenti eccezionali per energia elettrica e gas”. L’aumento dei costi, spiega Istat, è in netta accelerazione dal +13,3% del mese di settembre.
Come sottolinea Istat: “Anche la decisa accelerazione su base annua (+20,4%, da +13,3% di settembre) è in larga misura dovuta alla componente energetica; al netto di quest’ultima, i prezzi alla produzione dell’industria crescono dello 0,5% su base mensile e del 7,9% su base annua”.
Analizziamo l’andamento nel periodo agosto-ottobre 2021. L’incremento ha toccato il +6,5% rispetto i tre mesi precedenti con una dinamica molto più sostenuta sul mercato interno dove si registra un +7,9%.
Come riportato dal Ministro dello Sviluppo Giancarlo Giorgetti: “Ci aspettiamo un quarto trimestre 2021 di crescita un po’ più moderata rispetto a quella che ha portato, dopo anni di stagnazione, l’Italia ad attendersi un Pil 2021 superiore al +6%”.
Attendiamo nuovi dati relativi all’inflazione e a come questa avrà influito sulla dinamica del caro prezzi.