Lo scorso Natale è stato anomalo: la pandemia ci ha portato a trascorrere le festività lontano dai nostri cari e in misura ristretta. La crisi legata al Covid-19 ha cambiato la società, specialmente il comparto industriale.
Non è un segreto che per mesi il settore della supply chain è andato in sofferenza, tra carenze di autisti, problemi con le navi mercantili e carenza di manodopera.
E nel periodo di dicembre, sono arrivati i problemi legati agli acquisti di Natale.
Cosa ha causato livelli così elevati di “stress da approvvigionamento“? Le crisi, come i crolli finanziari, o in questo caso la pandemia di COVID-19, spesso aggravano gli squilibri tra domanda e offerta.
Queste crisi possono avere un impatto significativo sulle decisioni di acquisto dei consumatori, che possono essere estremamente difficili da gestire per le aziende. E con l’ascesa dei social media, i consumatori hanno molte più informazioni con cui prendere queste decisioni, con conseguenti cambiamenti imprevisti della domanda.
Le catene di approvvigionamento globali sono spesso molto frammentate con un flusso di informazioni non ottimale. Un modo semplice in cui i produttori possono cercare di affrontare questo problema è restringendo geograficamente le loro catene di approvvigionamento. Optare per fornitori dall’altra parte del mondo, sebbene a volte inevitabile, allunga inevitabilmente la quantità di tempo per il trasporto.
Creare un modello digitale di un sistema o processo fisico, consentirà ai produttori di identificare gli shock, prevederne l’impatto e persino provare situazioni ipotetiche e capire come rispondere al meglio.
Ad esempio, nelle catene di approvvigionamento farmaceutiche, collegare ogni fase del processo utilizzando l’IoT e fornire dati in tempo reale ai modelli, che possono quindi apprendere e inviare feedback sulla domanda e sui dati a livello di inventario, consente alla supply chain di apprendere e adattarsi alle circostanze mutevoli.
Il modo in cui le cose sono state fatte tradizionalmente, ovvero l’approccio ‘just-in-time’, semplicemente non funziona più. Guardando al futuro, l’innovazione della catena di approvvigionamento e la digitalizzazione devono essere in cima alle liste di priorità dei produttori.