Secondo Johan Jonzon, CMO e fondatore di Crosser, il futuro è rappresentato dalle piattaforme low-code: un tassello fondamentale per accelerare la trasformazione digitale.
Come sottolineato da Jonzon, invece di utilizzare linguaggi di codifica complessi, le piattaforme low-code utilizzano interfacce visive con logica semplice. Un elemento chiave che consente agli utenti di padroneggiare un singolo sistema, rendendolo abbastanza semplice da poter essere utilizzato da quasi tutti coloro che lavorano all’interno di un’azienda.
Man mano che la trasformazione digitale accelera, i volumi di dati aumentano e le strutture industriali diventano più intelligenti, le azienda avranno la necessità di sfruttare i lavoratori “non sviluppatori” per gestire le applicazioni aziendali senza la necessità di coinvolgere i dipartimenti IT.
L’uso di a piattaforma low-code rende molto più facile l’esecuzione del citizen developer grazie alla sua natura semplice e veloce.
Offrendo ai “non sviluppatori” la possibilità di creare e gestire flussi di dati, i carichi di lavoro possono essere condivisi tra la forza lavoro per ridurre la pressione, consentendo di fare di più in meno tempo.
Secondo quanto riportato dal Jonzon, il 70% degli utenti low-code senza precedenti esperienze nell’utilizzo di piattaforme hanno appreso il codice basso in meno di un mese.
La trasformazione digitale comporterà una maggiore agilità e la razionalizzazione del maggior numero possibile di processi. Uno dei modi più efficienti per garantire questo è con una piattaforma low-code, costruita appositamente per i requisiti industriali.