Il settore dei costruttori italiani di macchine per packaging chiude il 2022 a circa 8 miliardi di euro, con un calo del 3% rispetto al 2021. L’analisi di Mecs- Centro Studi Ucima mette in evidenza un comparto stabile, capace di registrare un risultato di poco superiore rispetto al 2020 e con un calo contenuto rispetto al 2021.
Il calo è stato determinato principalmente dalla riduzione dell’export che va a rappresentare oltre tre quarti delle vendite.
Sono invece rilevanti le perfomance sul mercato domestico, dove le consegne dei costruttori nazionali crescono dell’1,3% arrivando ad un totale di 1.8 milioni di euro.
Come dichiara Riccardo Cavanna, Presidente Ucima: “Lo scenario che denunciavamo un anno fa si è purtroppo verificato: continuiamo a ricevere ordini da tutto il mondo, ma i ritmi di consegna hanno subito un brusco rallentamento per il ben noto problema della mancanza di componenti”. E aggiunge: “Mi auguro che le decisioni comunitarie sull’energia diano presto respiro all’intero tessuto imprenditoriale italiano, e mi auguro anche che venga fatto di più, a livello nazionale, per continuare a sostenere gli investimento di Industria 4.0”.
Parlando del nuovo regolamento degli imballaggi, Cavanna dichiara: “Non ci convince, ma noi ci siamo: abbiamo sviluppato le tecnologie per il riciclo completo degli imballaggi e abbiamo sempre avuto un ruolo da protagonisti per portare la filiera a raggiungere importanti risultati in termini di circular economy. Ora siamo pronti a spingere anche sul fronte del riuso”.