Secondo quanto riportato da Ucimu – Sistemi per produrre, nel quarto trimestre 2022 l’indice degli ordini di macchine utensili ha segnato un aumento del 3,5% rispetto al periodo ottobre-dicembre 2021.
Il risultato positivo segnalato da Ucimu è relativo all’andamento positivo degli ordinativi raccolti sul mercato estero, sia dagli ottimi riscontri del mercato interno. In particolare, gli ordinativi raccolti all’estero sono cresciuti del 2,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il valore assoluto dell’indice si attesta a 103,9.
Commenta così Barbara Colombo, Presidente Ucimu-Sistemi Per Produrre: “Questa performance, davvero soddisfacente perché si confronta con il risultato del quarto trimestre 2021 già eccezionale, è in gran parte frutto dell’accelerazione delle decisioni di acquisto da parte degli utilizzatori che hanno voluto chiudere gli investimenti entro l’anno 2022 per poter godere del credito di imposta al 40%, consapevoli – visti gli annunci governativi – che, a partire da gennaio 2023, l’aliquota sarebbe stata dimezzata”.
Prosegue Colombo: “Se osserviamo il risultato di raccolta ordini sull’intero anno, appare evidente che la fiammata del quarto trimestre non è comunque riuscita a risollevare il calo registrato nei trimestri precedenti, calo dovuto principalmente al ridimensionamento della raccolta ordinativi dei costruttori sul mercato italiano che si confronta però con il boom registrato nei 4 trimestri del 2021. D’altra parte, ci aspettavamo questo andamento sia per l’indice annuale che per l’ultima trimestrale. In particolare, con riferimento ai 12 mesi, il calo sull’interno è fisiologico: non possiamo pensare che il mercato italiano continui a crescere ai ritmi registrati nell’ultimo biennio. Detto ciò, la domanda espressa nel nostro paese resta vivace poiché il processo di trasformazione digitale è in pieno dispiegamento”.
Colombo lascia un commento anche in merito alle misure “Transizione 4.0” sottolineando che Ucimu chiede “anche per il 2023, il mantenimento dell’aliquota del 40% nel calcolo del credito di imposta. Se non interverranno correttivi, l’aliquota, da gennaio 2023, risulta dimezzata; ciò non farà altro che raffreddare la propensione agli investimenti in nuove tecnologie di produzione degli utilizzatori italiani. Un rischio che non possiamo correre perché l’aggiornamento dell’Officina Italia è certamente iniziato ma molto resta da fare. Contestualmente, chiediamo uno spostamento di tre mesi, dal 31 settembre al 31 dicembre 2023, dei tempi di consegna dei macchinari ordinati entro il 31 dicembre 2022 (per i quali è stato dato acconto del 20%), così da assorbire i ritardi nelle consegne delle componenti elettriche e elettroniche subite dai costruttori in fase di produzione”.