Il brand Campari ha stretto una collaborazione con Bonfiglioli Consulting per quanto riguarda la supply chain.
Obiettivo della partnership è quello di consolidare il vantaggio competitivo mediante un approccio rinnovato alla produttività. I temi portanti sono quelli della qualità e dei costi di trasformazione, ma allo stesso tempo lo storico marchio italiano pone attenzione alla mitigazione dei rischi in un mercato volatile.
Come ha sottolineato Filippo Bertoglio, Global Project Manager di Campari Group: “In questa prima fase si è partiti da una fotografia dei flussi di lavoro su due delle sei linee del plant e da una mappatura delle competenze. In parallelo, hanno reso la zona di lavoro più adatta al tipo di processo, si è fidelizzato il risultato con delle prove on site, delle verifiche di sostenibilità e un nuovo calcolo del carico di lavoro per poi procedere all’implementazione della modifica stessa. Il nuovo assetto ha portato a ridisegnare e ricombinare le competenze per dare vita a una figura ibrida con un approccio rivolto all’ area di lavoro, piuttosto che focalizzato sulla singola macchina”.
Nella seconda fase si è passati a definire un modello organizzativo che consentisse il funzionamento delle linee di imbottigliamento aziendali.
Come spiega Filippo Bertoglio: “Abbiamo introdotto un nuovo sistema di turnazione che, sempre nel rispetto delle pause degli operatori. Consente di mantenere un assetto produttivo continuativo. Per sostenerlo, abbiamo riorganizzato il team con la creazione di alcune figure nuove come quella del Line Facilitator che, oltre ad avere il compito di coordinare il modello di turnazione, ha la responsabilità dell’efficienza qualitativa della linea e dell’implementazione degli standard di sicurezza”.
Chiosa Bertoglio: “A inizio di quest’anno sono stati evidenti i benefici derivanti dal nuovo assetto produttivo. A fronte di un’ora e mezza di tempo recuperato al giorno, abbiamo registrato un incremento di produttività tra il 10 e il 15% in relazione alle specifiche linee”.