Nell’ultimo decennio l’assistenza sanitaria è diventata sempre più tech. Al tempo stesso con l’aumento delle minacce informatiche, il settore healthcare deve ripensare la strategia di cyber security. Per comprendere meglio il panorama delle minacce, analizziamo i cambiamenti che stanno rimodellando l’ambiente digitale delle infrastrutture critiche.
Secondo quanto riportato da IndustryToday, l’IIoT e le tecnologie avanzate e interconnesse hanno trasformato le linee e i processi di produzione per agevolarne l’efficienza. Ma la digitalizzazione può diventare un’arma a doppio taglio: l’iperconnettività comporta un aumento dei rischi informatici, le cui conseguenze possono variare dall’interruzione operativa alla compromissione della sicurezza umana.
Ciò rende le “industrie” critiche come la sanità un target che deve fare fronte ad una superficie di attacchi molto ampia.
Occorre far attenzione al pericolo delle soluzioni alternative alle procedure standardizzate nel campo della sicurezza informatica. Sebbene molte normative sanitarie richiedano una verifica dell’identità avanzata, se non viene eseguita correttamente, è probabile che i dipendenti trovino soluzioni alternative (come scrivere password su note adesive accanto alle workstation o lasciarle sbloccate) aprendo più vulnerabilità alla rete.
Le industrie altamente regolamentate hanno bisogno di un approccio migliore per migliorare la sicurezza informatica senza sacrificare la produttività.
Dopo aver provato la difficoltà legata agli accessi ripetuti alle workstation e alle applicazioni, molti sistemi sanitari si sono resi conto della differenza che la gestione delle digital identity. Le innovative soluzioni di gestione delle identità e degli accessi come il single sign-on, in particolare quelle tramite accesso senza clic e dati biometrici, sono diventate la chiave per liberare i medici dai computer e consentire loro di concentrarsi sulla cura del paziente.